Piccola analisi post-week end, un colpo d'occhio sulla situazione della MTB in Italia 'a caldo', subito dopo i fervori delle gare della domenica; un redazionale compilato con un occhio più sui commenti che sui risultati, uno spazio per parlare del 'movimento' piuttosto che dei leader delle classifiche.
Ricordiamo inoltre che Pianeta Mountain Bike offre la possibilità di commentare oppure leggere i commenti riguardanti le gare grazie all'apposita sezione riservata che trovate all'interno del menu a sinistra.
'Ieri mattina, mentre me ne stavo ranquillamente seduto sulla sabbia di Laigueglia, aspettando che Hannes Pallhuber arrivasse a braccia alzate, ho riflettuto un poco su questa strana domenica di marzo.
Strana perché con quasi 25° mi stavo sciogliendo dentro la felpa ed il gilet imbottito di Pianeta MTB e soprattutto perché con la Coppa del Mondo Marathon in Turchia tutti i migliori specialisti delle lunghe distanze italiane erano in quel preciso momento impegnati sui tecnici sentieri liguri.
Perché?
Le risposte possono essere tante: il fatto che una trasferta in Turchia costa caro ed in un ambiente 'povero' come quello della MTB in pochi possono permetterselo, oppure l'endemica malattia dei bikers Italiani di correre poco all'estero preferendo le più remunerative gare nazionali, oppure ancora la paura di non essere all'altezza anche se poi colgon risultati eccezionali come Annabella Stropparo.
La pluricampionessa Italiana in terra anatolica ha conquistato un bellissimo secondo posto, perdendo la volata per la vittoria contro la campionessa uscente Pia Sundsted.
Ho continuato a pensare a ciò anche dopo l'arrivo dei primi ed avvicinandomi a Mirko Pirazzoli per un 'intervista gli ho chiesto per quale motivo non fosse a Manavgat.
La sua risposta è stata lapidaria ed illuminante: 'Perché ci dovrei andare? Che senso ha una coppa del Mondo con due sole prove?'.
Fino a quel momento non avevo considerato la parte fondamentale.
In effetti anch'io non so se andrei a correre una gara di Coppa, sobbarcandomi lunghe trasferte ed alti costi(spedire in aereo una bicicletta costa davvero caro), magari con l'obbiettivo di vincere, ma con l'altissimo rischio di poter compromettere tutto con una giornata no.
Due gare sono pochissime, se vinci la prima e nella seconda fori arrivando solo al 6° posto quasoi certamente hai perso la Coppa.
Poi non ha neanche senso il 'calendario' se così lo si può chiamare.
La prima prova a Marzo e la seconda ad Ottobre, sei mesi di distanza, un'eternità, una stagione intera in cui può succedere di tutto.
Questa Coppa sembra una presa in giro, un modo di dire:' Noi l'abbiamo organizzata'.
Un altro buco nell'acqua della UCI, già piena di problemi.
A questo punto io farei una Coppa del Mondo Unica: XC ed MX insieme, così si potrebbe davvero eleggere il biker più completo e forte, un po' come capita in molti circuiti minori qui in Italia.
A proposito di Italia e Laigueglia.
La gara ligure di ieri mattina può essere davvero considerata una piccola Coppa Nostrana.
C'erano tutti i migliori, mancavano giusto un paio di atleti , quelli impegnati proprio i Turchia.
Hanno realmente infiammato il percorso ed il numeroso pubblico, 'gonfiato' dai chi a Laigueglia era solo per passare un bell week-endma che poi dal primo passaggio non ha tolto gli occhi dalla gara, offrendo una gara ricca di colpi di scena e gesti atletici.
Essere sulla discesa finale, quella tutta a sassi e scalini era come trovarsi al rally di San Remo, due ali di folla che acompagnavano con urla ed 'oooohhhh!!!' i NUMERI (positivi o negativi) dei bikers.
Finalmente un po' di pubblico si vede anche nel nostro mondo, speriamo che aumenti sempre di più.'
Andrea Sabbadin
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