I'm forever blowing bubbles
Pretty bubbles in the air
They fly so high, nearly reach the sky
Then like my dreams they fade and die.
Fortune's always hiding
I've looked everywhere
I'm forever blowing bubbles
Pretty bubbles in the air

martedì, febbraio 19

Lunedì

'L'inizio della stagione è, per me, uno dei periodi migliori.
Ci si sposta a correre in Liguria o in Toscana, al mare, dove il freddo non è pungente e la primavera sembra arrivare un po' prima.

In griglia tutti si salutano cordialmente, ognuno si informa, ostentando un falso disinteressamento prestazionale, su come ha passato l'inverno l'altro.

Ancora i duelli agonistici non sono scoccati, tutti, o quasi, pedalano per puro divertimento, per la voglia di ritornare ad attaccarsi il numero sulla schiena, non importa, o quasi, il risultato finale.

Ricominciano le trasferte di squadra.

Negli autogrill ci si incontra, ci si valuta e ci si conosce tra un cappucci, una brioche e l'analisi tecnica del nuovo telaio in carbonio montato sul tetto dell'auto.

Si rivedono i furgoni carichi di MTB, ruote e bikers sghignazzanti.

I piccoli borghi sede di gara si popolano di strani individui in tutine di lycra colorate, nell'aria il profumo dell'olio riscaldante si mescola a quello di salsedine, mentre la risacca del mare si mixa con il caratteristico ticchettio della ruota libera che gira a vuoto.

Sulle salite si ricomincia a sentire il silenzio rotto solo dall'ansimare e dallo sbuffare di quelle centinaia di atleti che faticano sotto lo sguardo interrogativo della vecchietta appostata fuori dalla porta a controllare che nessuno gli rovini l'orto appena seminato.

Si sentono le prime urla di vittoria, ma soprattutto si sente il bellissimo brusio felice del pasta party, il fumo che sale dai maccheroni (o dalle squisite frittelle liguri) condito dalle risate e dalle prese in giro dei bikers.

Ricominciano gli assembramenti davanti a piccoli fogli di carta, la ricerca ossessiva del proprio nome dentro un lunghissimo elenco, ricerca che normalmente non va a buon fine finché non arriva un compagno di squadra...perché, non so per quale motivi, ma nelle classifiche si trovano sempre i nomi degli amici e mai il proprio.

Ritorna la coda in autostrada e la caduta sul divano appena giunti a casa con il sonno che ti avviluppa finché non suona il cellulare: 'Uella bello...ho sentito che sei andato come una moto oggi?'.... e tutto ricomincia nel tuo racconto.'

Nessun commento: